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Libri di grammatica italiana per tutti

libri di grammatica italiana per tutti

 

Scrivere di grammatica italiana mi piace. Anche insegnarla. Sono diplomata maestra per la scuola primaria, ho una laurea umanistica, lavoro con le parole e soprattutto ho una gran passione per tutto ciò che ruota attorno al linguaggio. Insegno letteratura a studenti americani e in passato anche a studenti italiani. Insomma, le parole sono il mio pane quotidiano, per amore e professione.

So bene però quanto possa essere difficile per molti digerire la materia, che ha le sue regole da imparare. Ripeto, da imparare. Non ci sono altre strade per parlare e scrivere bene. Quando scrivo sul blog, penso ai miei lettori, che sono professionisti molto intelligenti, che hanno piacere di leggermi e magari la consapevolezza di avere qualche lacuna da colmare. E questo, lasciamelo dire, merita un applauso. Fattelo davvero, se sei tra le persone che non hanno paura di mettersi in gioco e migliorare.

Se poi a leggere sono anche giovani studenti, be’ doppia soddisfazione e sotto a chi tocca ragazzi. La grammatica non è un buco nero. È la chiave della nostra realizzazione individuale e sociale. Chiariamo subito ogni dubbio. Tutto quello che trovi in rete è molto utile e ci sono contenuti davvero ben fatti e professionali. Mi sento però di consigliare l’aggiunta di alcuni libri di grammatica, sorattutto a chi vuole approfondire l’argomento in maniera più accurata e strutturata.

Ecco quindi 6 libri che ho selezionato per te. Ti saranno utili per migliorare la grammatica. Vediamo insieme quali sono:

  1. “Grammatica italiana” di Luca Serianni. Chi conosce Serianni sa già che con questo libro si vince facile. Al suo interno trovi ogni aspetto della grammatica, dalla morfologia alla sintassi, con esempi e spiegazioni dettagliate.
  2. “Grammatica pratica della lingua italiana” di Bruno Migliorini. Un classico intramontabile della grammatica italiana, con tanti dettagli sulle regole grammaticali e molti esempi che rendono più facili i concetti.
  3. “La Grammatica italiana per il XXI secolo” di Giorgio Graffi. Il libro punta soprattutto a spiegare le regole grammaticali più recenti e i cambiamenti che sono avvenuti nell’italiano parlato e scritto. Lo consiglio a chi ha voglia e curiosità di capire com’è cambiata la nostra lingua nel tempo.
  4. “Grammatica italiana con esercizi” di Antonio Carluccio e Maria Latella. Contiene molti dettagli sulla grammatica italiana. Alla teoria si aggiungono numerosi esercizi. Un testo che suggerisco a chi vuole mettere in pratica subito quanto appreso.
  5. “Grammatica italiana per tutti” di Marco Mezzadri. Un libro adatto alle esigenze dei principianti ma anche degli studenti più preparati. Molto utile la parte dedicata agli esercizi.
  6. “Grammatica essenziale della lingua italiana” di Liliana Cardinaletti e Teresa Ravecca. Le autrici lo hanno scritto per aiutare gli studenti a comprendere le basi della grammatica italiana senza grosse difficoltà. Al suo interno trovi la sezione dedicata agli esercizi.

Esistono tanti libri a cui puoi affidare il tuo apprendimento. Quelli che ti ho proposto sono utili e soprattutto chiari da leggere. Avere la possibilità di consolidare le nozioni mettendosi subito alla prova con gli esercizi proposti facilita molto lo studio. Teoria e pratica a braccetto, sempre. Almeno per me è così.

Adesso che hai le idee più chiare, mi raccomando, chiediti cosa vuoi per te stesso o per tes tessa, qual è il tuo livello di conoscenza, stabilisci gli obiettivi e scegli il testo più adatto per te. Diventerà un immancabile compagno di viaggio, selezionalo con cura.

Sarei curiosa di sapere quali libri di grammatica italiana conosci, studi o dei quali hai un buon ricordo. Scrivilo nei commenti.

Cos’è la grammatica e perché si usa

Grammatica. In questo preciso istante vorrei avere il dono della chiaroveggenza per vedere la tua espressione. Forse stai rabbrividendo, o starai sentendo le fiamme salire dai piedi fino alla testa. Chissà magari stai imprecando. Dai, ammettilo, è così. E pensare che mi capita di parlare con persone che non si sono mai nemmeno chieste che cos’è la grammatica e perché si usa.

Cosa significa grammatica e a cosa serve

Per capire il senso delle parole, ricordati di cercare la loro etimologia. Grammatica deriva dal latino grammătĭca e dal greco γραμματική (grammatiké). E gramma in greco è la singola lettera. Ma allora cos’è la grammatica? La grammatica non è altro che l’arte di scrivere e parlare nel modo giusto. Pensa a quando esprimi un concetto, o a quando sei tu a dover capire un interlocutore. La comprensione è alla base del nostro vivere. Dai tempi delle caverne è così. L’essere umano ha bisogno di scambiare concetti e non solo sguardi.

La grammatica, con il suo insieme di regole, ci rende parte attiva del mondo. Perché allora averne paura o addirittura odiarla? Uno strumento di tale utilità va tutelato, coltivato, rispettato e anche amato. Per farlo bisogna studiare le sue regole e smetterla di sbeffeggiarle. Non ce lo possiamo permettere, perché senza un linguaggio condiviso dalla comunità, siamo individui a metà, chiusi in una bolla impermeabile di solitudine.

Ogni lingua ha la sua grammatica che contempla regole per la costruzione di frasi, come la punteggiatura e la coniugazione dei verbi. E ancora regole per la costruzione di parole, come la formazione del plurale e l’utilizzo dei suffissi. Sappiamo che il linguaggio è in costante evoluzione e siamo tutti noi a determinarne i cambiamenti. Per questo la grammatica si distingue in descrittiva e normativa. La grammatica descrittiva studia la lingua scritta e parlata da una comunità, senza giudicare cosa è giusto e cosa è sbagliato. Agli antipodi si pone la grammatica normativa, o prescrittiva che dir si voglia, che stabilisce regole precise da seguire.

Perché dobbiamo amare la grammatica

Dovessi dare un volto alla grammatica sulla base delle parole, non proprio gentili, che le ho sentito rivolgere, sarebbe quello di Annie Wilkes. Chi è? No, non farmi questo. Cerca subito chi è Annie se non lo sai. Ti do un indizio. Misery ti dice niente?

Sono sincera, a me la grammatica piace ed è sempre piaciuta, fin dalle elementari. Lo so, può darsi che ti stiano uscendo gli occhi dalle orbite, ma che ti devo dire, al cuor non si comanda. Per questo, e lo ripeto, la grammatica mi è sempre piaciuta. Le dedico tempo, la rispetto, ne ho cura.

Non rientro nella categoria dei grammarnazi spocchiosi, quello no, ma da chi usa la lingua per professione, riveste ruoli importanti e cariche pubbliche, parla in televisione, scrive sui giornali, pubblica libri, gradirei l’uso corretto della grammatica. Gradirei per non dire pretenderei.

Ma come si fa ad amare la grammatica? Prima di tutto conoscendone il valore, l’utilità, il potere e la storia. Il nemico va sempre conosciuto no? Ricordi quando Massimo Decimo Meridio ne Il Gladiatore dice che “un soldato ha il grande vantaggio di poter guardare il suo nemico negli occhi”? Fai tesoro di queste parole.

cos'è la grammatica e perché si usa

 

Le tre categorie della grammatica

La grammatica è una disciplina complessa, va detto. La tradizione la divide in tre grandi categorie, di cui riporto il significato fornito dal vocabolario Treccani:

  • fonologia: dottrina dei suoni di cui è costituita la parola
  • Morfologia: ricerca, in ogni parola, degli elementi formativi, affissi e desinenze, che si aggiungono alla parte radicale, e come studio della loro natura e funzione. Per semplificare studia come si forma il plurale, come si coniugano i verbi e così via
  • Sintassi: studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In pratica la costruzione di una frase

Quello che vorrei fosse chiaro, è che la grammatica non è un cecchino invisibile pronto a colpire vigliaccamente. La grammatica è un’opportunità. Conoscerla ci rende individui e professionisti capaci di interagire con la comunità di cui siamo parte.

Avrò modo di approfondire l’argomento, che mi appassiona e spero sia così anche per te.

Nel frattempo scrivimi nei commenti che rapporto hai con la grammatica. Non avere paura, qui nessuno è un inquisitore.