fare blogging sì ma come

Fare blogging, sì ma come?

Pianificare, gestire, scrivere. Queste sono le tre sfere d’azione che Riccardo Esposito spiega nel suo Fare Blogging, un libro che non può mancare tra le letture di chi scrive per un blog. All’interno troviamo i contributi di professionisti del settore, che voglio citare perché scrivere è fatica e il tempo necessario per farlo è prezioso: Valentina Lepore, Cinzia Di Martino, Michaela Matichecchia, Alessandro Scuratti, Nico Caradonna, Fabio Piccigallo, Ciro Bocchetti, Ludovica De Luca, Benedetto Motisi, Laura Lonighi, Francesco Margherita, Beatrice Niciarelli.

Riccardo ci invita a partire dalle basi. Sono importanti perché nessuno ce le regala. Hanno bisogno di tempo, amore, passione e impegno costante. Per costruire le basi bisogna studiare e accumulare tanta esperienza. Scrivere una tantum è inutile. La scrittura è un esercizio da fare ogni giorno.

Si fa blogging quando si esprime il proprio punto di vista personale e lo si condivide. Fin da subito però bisogna avere chiaro a chi ci rivolgiamo quando scriviamo e quale bisogno di chi legge andiamo a soddisfare. Tanto per intendersi, fare blogging non è scrivere quello che ci passa per la testa, i nostri problemi, le nostre giornate. Quello non è un blog, è un diario personale.

Due elementi importanti del blog sono l’evoluzione dei contenuti e l‘interazione tra autore e lettore. Non basta scrivere contenuti sul blog però. Serve l’impegno anche sui social, nella newsletter, bisogna sforzarsi di intessere relazioni online e offline, organizzare webinar, regalare lead magnet.

Per ottimizzare le pubblicazioni è fondamentale il piano editoriale, strumento con cui stabiliamo gli obiettivi, il target, la piattaforma, i contenuti, i tempi, le interazioni e le fonti. Prima di creare un piano editoriale dobbiamo conoscere nei dettagli il brand di cui parleremo. Di un cliente o di noi stessi, chiediamoci quali sono i valori e perché i lettori dovrebbero scegliere il blog su cui scriviamo. E ancora chiediamoci cosa possiamo fare per gli altri e come possiamo distinguerci dalla concorrenza.

Tra gli obiettivi vanno individuati quelli a lungo e breve termine. Cosa vogliamo ottenere? Quante risorse possiamo coinvolgere? Questi sono obiettivi a lungo termine. Scendere nel dettaglio, stabilendo quali milestone si vogliono raggiungere, per esempio con cadenza quadrimestrale, aiuta l’operatività. Micro obiettivi per macro obiettivi.

Roadmap con obiettivi a lungo e breve termine, per stabilire cosa voglio ottenere con il blog

Altro aspetto fondamentale per fare blogging è stabilire il target a cui ci riferiamo, perché non dobbiamo cercare di piacere a tutti. Partire dall’analisi dei competitor, iscriversi a Feedly per seguire i blog migliori, analizzare le keyword, studiare il pubblico, capire cosa cerca sul web, quali dubbi ha, di cosa ha bisogno. Spunti molto utili si trovano nei commenti dei lettori sotto gli articoli, sui Social, nei forum.

Comprese le necessità del nostro pubblico, dobbiamo creare la nostra reader personas, dandole anche un volto, stabilendo quanti anni ha, che professione svolge, quali obiettivi professionali ha e cosa cerca in un blog.

Esposito sceglie i contenuti usando le mappe mentali, che permettono di organizzare i concetti e ricordare le idee che passano per la mente. I contenuti che si possono inserire in un blog sono:

  • cornerstone content, articoli lunghi e approfonditi
  • Pillar article, ossia il pilastro, quello che attira un pubblico esperto
  • Articoli specifici, che possono essere interviste, casi studio, liste di risorse, approfondimenti

Non dimentichiamo mai l’importanza del tono di voce che deve rappresentare i nostri valori e il modo in cui comunichiamo nelle diverse situazioni. Ora che abbiamo deciso contenuti e tono, dobbiamo creare un calendario editoriale per definire i tempi di pubblicazione. Il calendario lo possiamo realizzare su un foglio di calcolo o un modello già fatto che andremo a personalizzare.

Una parte che spesso viene trascurata e che invece ha un ruolo chiave è quella delle fonti. Le fonti, suggerisce Esposito, devono rientrare nel piano editoriale perché aiutano a stutturare i contenuti e a mettere in ordine le tante notizie di cui disponiamo. Evernote in questo è una mano santa. Molto utile Google Alert, che invia tramite email le ultime pagine web che contengono determinate parole chiave. Anche Mention è un tool che fornisce le menzioni su pagine e social con le parole chiave di nostro interesse.

Ma come si scrive un articolo di blog? Pensando al lettore prima di tutto, facendo in modo che la sua lettura sia agile. Il contenuto deve essere unico, di qualità, personale, utile. Sulla lunghezza non esiste una regola. Esposito ricorda che tutto dipende dal messaggio che vogliamo lasciare e dal target che vogliamo raggiungere.

I post possono essere:

  • tutorial, i famigerati how to che spiegano come fare qualcosa e quindi forniscono risposte ai lettori che le stanno cercando. Per realizzarli nel migliore dei modi dobbiamo usare oltre al testo le immagini, i video, i podcast, embedded dei social, quote, infografiche, presentazioni, grafici, tabelle.
  • Notizia, con cui aggiorniamo il pubblico
  • Caso studio, articolo lungo e approfondito con tante informazioni su un argomento specifico
  • Lista di risorse, l’elenco di elementi dedicati a un tema specifico: lista di blog dedicati a un argomento, strumenti per risolvere un problema.
  • Opinione per diffondere il proprio punto di vista
  • Ispirazione, forma assai complessa, perché essere d’ispirazione riesce veramente a pochi
  • Interventi esterni come le interviste a qualcuno che può essere utile e interessante per il proprio pubblico. Oppure il guest post, ovvero un articolo scritto da una persona che vuole farsi pubblicità

Un contenuto per essere letto deve attirare ed essere capace di trattenere il lettore. Il titolo deve presentare in maniera chiara l’argomento. L’attacco di un post deve essere magnetico. Uno dei modelli più efficaci da seguire è quello della piramide rovesciata, che fornisce subito le informazioni più importanti, prosegue sviluppando il contenuto e termina con notizie aggiuntive, approfondimenti, link.

Prediligiamo sempre periodi brevi, alternandoli in maniera ritmica, facendo attenzione all’uso corretto della punteggiatura. Scriviamo articoli con personalità, che lascino trasparire i nostri valori, che ci rendano subito riconoscibili. Mettiamoci tanto del nostro. Mettiamoci la faccia. Per rompere il ghiaccio si può sempre porre una domanda, che aiuta ad entrare dritti nell’argomento e attira l’attenzione.

Citazione di David Ogily: Usa parole brevi, frasi brevi, paragrafi brevi

Avere cura di un testo significa favorire anche la sua leggibilità. Per una lettura piacevole abbattiamo i muri di parole, dividiamo in capoversi e paragrafi. Usiamo, quando possibile, gli h2. Inserire immagini, grafici, infografiche, elenchi puntati, aiuta a rompere la monotonia e a mantenere alto l’interesse.

Per fare blogging non esiste una formula magica. Esistono però delle norme dettate dal buonsenso e dall’esperienza di chi è del mestiere da tempo. Regole che mettono al primo posto l’interesse del lettore. E non dimentichiamo che un blog ha senso di esistere se qualcuno lo legge.

Titolo: Fare blogging

Autore: Riccardo Esposito

Casa editrice: Dario Flaccovio Editore

Luogo e anno: 2014

Pagine: 207

Se hai un blog o scrivi per il blog di qualcuno, mi piacerebbe sapere come ti muovi, come organizzi il tuo lavoro. Lascia un commento qui sotto.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *