Scrivere, scrivere, scrivere. Oggi più che mai dobbiamo farlo. Quando ci svegliamo la mattina, apriamo la finestra e sappiamo che là fuori c’è un mondo a cui dobbiamo comunicare chi siamo e cosa facciamo. Ma a cosa serve la scrittura? La scrittura è il nostro superpotere e dobbiamo usarlo a nostro vantaggio. Evitando di farci tirare le pietre!
Professionisti, aziende, organizzazioni, tutti dobbiamo imparare a parlare alle persone. Ecco a cosa serve la scrittura. Luisa Carrada in Lavoro, dunque scrivo! ci ricorda che scrivere è l’arte dei grandi narratori, ma esiste anche una scrittura professionale che possiamo definire artigianato.
Per scrivere dobbiamo progettare, partire da basi solide e non aspettare l’ispirazione guardando un cielo stellato. Riempiamo fogli, post-it, abbondiamo nelle quantità, alleniamoci a scrivere, a revisionare a strati i nostri testi. Il lavoro di editing, chiariamolo subito, fa parte del processo creativo tanto quanto la stesura.
Il web ha cambiato il testo, visivamente e nei contenuti. Anche il modo di leggere è diverso rispetto alla carta e al passato. Spetta all’autore limitare la fatica del lettore, sempre più accerchiato da messaggi e testi.
Luisa Carrada spiega che la scrittura non è fatta solo di lettere, parole e numeri. Un testo ha spazi bianchi, font, stili, colori, paragrafi, capoversi, link, immagini, elenchi. Lo spazio è una componente attiva della scrittura, dà ritmo proprio come la punteggiatura. L’impatto visivo del testo determina come sarà l’esperienza di lettura ed è importante quanto il contenuto.
Un testo sul web deve avere la giusta struttura. Uno dei modelli che possiamo usare è la piramide rovesciata, che svela subito la notizia e le informazioni più importanti. Altri modelli sono le 5 scatole, la clessidra e il diamante. Non dobbiamo per forza seguirli e ognuno di noi può creare i propri modelli, senza però perdere di vista il lettore e i suoi bisogni.
Quando scriviamo dobbiamo creare testi per rispondere alle domande e per chiarire i dubbi del lettore a cui ci rivolgiamo. Frasi brevi in cui soggetto, verbo e complemento restano vicini, sono più leggibili. La chiarezza deve prevalere sull’eleganza. La sintassi piana fa bene a chi scrive e a chi legge. Fate attenzione alla posizione delle parole più importanti. Meglio posizionarle all’inizio o alla fine del periodo. Scegliete una sintassi semplice e dosate gli avverbi.
Spesso dimentichiamo di avere un alleato, il vocabolario. Quanti di voi ne usano almeno uno? Eppure per scegliere le parole giuste, ci ricorda Carrada, dobbiamo conoscerne tante. Quello che ci consiglia Luisa è di usare almeno il Vocabolario di Base di Tullio De Mauro, che riporta le parole conosciute anche da chi ha fatto solo la scuola dell’obbligo o non è madrelingua italiano.
Ricordiamoci di usare parole concrete e precise, forme attive e non passive, aggettivi che aggiungono dettagli, informazioni ma non enfasi. Scrivere bene vuol dire anche saper togliere tutto quello che è in più e appesantisce. Luisa consiglia di tagliare, potare e rifinire. Tutte competenze editoriali sempre più importanti.
La scrittura sul web è come una casa e i microcontenuti sono le porte per accedere alle stanze. Per essere utili i microcontenuti devono rispettare i criteri di sintesi, avere un valore informativo ed essere pertinenti. Fate attenzione quindi ai page title, meta description, tag e testo alternativo. Sono loro le porte di accesso. Sono i microcontenuti che presentano il testo, fanno parlare le immagini e aiutano i lettori a trovare quello che cercano.
Per rendere un testo chiaro possiamo usare anche un elenco verticale. L’elenco è utile per filtrare e ordinare i contenuti e aiuta il lettore nella comprensione.
I consigli di Luisa Carrada sono tanti, accurati, pratici. Per esempio, perché prendersela con la ripetizione? Se usata con consapevolezza e gusto, favorisce la creazione di testi efficaci. Molto meglio di quando ci ostiniamo a trovare per forza un sinonimo.
Identificare il proprio stile e stabilire il tono di voce è una delle sfide principali della comunicazione scritta. Usare una voce umana, una sintassi piana, parole concrete e precise, forme attive, pensare sempre a chi legge e scrivere per le persone. Per scrivere bene dobbiamo abbattere le barriere tra noi e i lettori.
Si dipinge anche con le parole sapete? Luisa spiega come funziona il “teatro della mente”, che riempiamo di immagini ogni volta che leggiamo. Le metafore in questo aiutano molto, basta non abusarne. Ricordate sempre, Show, don’t tell! Avere cura dei dettagli, disegnare con le parole, rafforza anche la credibilità del brand.
E i numeri? Nell’epoca dei dati e delle loro analisi, i numeri hanno un ruolo importante. Pensiamo ad esempio alle slide o alle infografiche. Qui i numeri sono i veri protagonisti. In cifre si vedono meglio, ma se sono tanti è bene trasformarli in immagini e valorizzarli inserendoli all’inizio o alla fine.
Titolo: Lavoro, dunque scrivo! Creare testi che funzionano per carta e schermi
Autrice: Luisa Carrada
Casa editrice: Zanichelli
Anno e luogo: Prima edizione 2012. Ristampa 2020
Pagine: pag. 469
Per voi cosa deve avere un testo per essere scritto bene e di facile lettura? Scrivetelo nei commenti.